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Ago 29, 2021

Francia-Italia: Tregua estiva e culinaria

Gastronomia alpina: terreno comune tra i nostri due paesi

La vacanza estiva in montagna è sempre più pregiata. Camminate al fresco in piena natura versus spiagge affolate. Però, gli ultimi anni sono stati piuttosto duri, in particolare per il settore della ristorazione. Tanto più quando i ristoranti si trovano fuori città, in montagna. Anche se quel punto fa parte del loro fascino. In questi mesi abbiamo ritrovato il gusto, in tutti i sensi. La voglia di uscire alla scoperta di sapori nuovi e/o soliti. È quindi il momento opportuno per prendere una buona boccata d’aria fresca ma anche una buona boccata di polenta o ancora, di agnolotti. Non lo ripeteremo mai abbastanza ai nostri connazionali, l’insalata piemontese, così come chiamiamo l’insalata russa in Francia,  non è la specialità del Piemonte, e tanto meno delle valli alpine che abbracciano la prima storica capitale d’Italia, Torino.

Montagna alla carta, la Savoia regina delle tavole


Al di là delle colline, incastonati tra due alpeggi, affacciati sui pascoli, 21 ristoratori francesi e italiani hanno deciso di unire le loro forze. La loro missione? Sublimare la cucina alpina e deliziare le nostre papille gustative. Il luogo? Le valli alpine torinesi e la valle della Maurienne. Un nome? MONTAGNE A LA CARTE

Questo progetto fa parte del programma Turismo del Gusto, Tourisme du goût in francese. “Montagne à la carte”, sono quindi 21 ristoratori che si mettono ai fornelli e propongono menù tipici della cucina tradizionale alpina in date ben precise. Sulla scia dell’ormai internazionale movimento slow food, movimento nato in Piemonte per educare i cittadini al mangiar sano con i prodotti locali, “Montagne à la carte” fa parte del programma complessivo del Turismo del Gusto.

  • Evidenziare i prodotti e le specialità della cucina alpina
  • Promuovere e incoraggiare il consumo di prodotti locali
  • Sviluppare l’economia del turismo alpino

Queste sono le sfide dei protagonisti di “Montagne à la carte” 

Collaborazione fra ristoratori e aziende private
Oltre ai ristoratori, questo progetto è realizzato grazie alla collaborazione di organizzazioni private francesi e italiane tra cui: Réservation en Direct (RED), ATL Turismo Torino e Provincia, il Consorzio per la Formazione, l'Innovazione e la Qualità (CFIQ ) di Pinerolo, Turismo Alpmed, ASCOM Confcommercio Torino e Provincia, il Gruppo di Azione Locale Escartons e Valli Valdesi (GAL EVV).

Gastronomia alpina: una tradizione intatta


Ma torniamo a bomba, o come si direbbe in francese, torniamo alle nostre pecore. La genuinità. Questa è la forza della gastronomia di montagna, questo carattere forte, sia nei gestori di trattorie che nel gusto dei piatti proposti.

Da luglio a settembre i ristoratori propongono menù che vanno dai 25 € ai 35 €, comprensivi di piatti della tradizione della loro valle, ovviamente cucinati con prodotti locali. In programma tartare di fassona, gnocchi, agnolotti, formaggi stagionati, selvaggina, polenta di mais antico, salumi ma anche miele, castagne ed erbe di montagna, insomma qualcosa che stupirà il vostro palato. 3 piatti tipici accompagnati da un calice di vino della sontuosa Strada Reale dei Vini di Torino e Savoia. Per i più golosi c’è sempre la possibilità di scegliere gli altri piatti proposti dal ristoratore.

Altre specialità da scoprire nel Piemonte? Cliccate qui

Piccolo bonus, non smetteremo di citarlo perché è anche il nostro preferito da tanti anni, Caluso e il suo Erbaluce, un vino bianco mamma mia. Caluso gemellato con Brissac Quincé, una borgata vicina alla città natale di Amélie. Scoprite la nostra selezione di vini piemontesi qua!

Un vero terroir

I formaggi non saranno altro che quelli stagionati nelle vallate limitrofe, così come il vino, molto spesso ottenuto da un’uva nebbiolo, l’essenza stessa del Piemonte e che varia a seconda dell’altitudine delle colline dove cresce. Per la cronaca, il Nebbiolo prenderebbe il nome dalla nebbia, la nebbia, che non ha uguali nel fissare i sapori sul grappolo d’uva. Nebbia, che è stata molto presente anche durante il nostro soggiorno alla scoperta di questo progetto a fine luglio! In montagna, si sa, il tempo può essere anche capriccioso. Un tasso di umidità superiore al 50% e non vediamo più le cime delle Alpi, pure d’estate!

Mangiare ed esplorare

Quindi cosa fare una volta sazi? Un pisolino all’ombra dei pini? Una camminata digestiva lungo i tortuosi torrenti? Andare a incontrare un produttore di vino, di formaggio, un allevatore di capre o mucche, visitare i resti di una civiltà franca del IX secolo? Le attività in montagna non mancano. Vera terra di leggende, la montagna ha questo lato mistico che affascina chiunque calca il suo suolo. Non esitate a chiedere consigli ai ristoratori, o ancora, a guardare sul sito dedicato di turismo del gusto

“Montagne a la carte” sono eventi culinari che si ripeteranno anche questo inverno sullo storico tram-ristorante della città di Torino, quindi amici buongustai, in agenda!

Oltre alle idee di itinerario tra cultura e gastronomia, troverete le informazioni necessarie sul sito dedicato a turismodelgusto: https://www.turismodelgusto.eu/index.cfm/fr/cibo/restaurants/

Un’altra vittoria per la gastronomia!

Un’altra vittoria per la gastronomia! Prova è che il cibo occupa un posto importante nella nostra vita. Il cibo è sacro, ne parliamo al lavoro, in pausa caffè, a scuola… Pure durante i pasti, quando mangiamo ne parliamo. È una nostra specificità, per noi francesi come per voi italiani. E può sorprende molte persone al di fuori di questa cultura. Viviamo per mangiare o mangiamo per vivere? Dilemma infinito per i nostri due popoli. Una cosa è certa, per citare i nostri grandi filosofi gallici: Quando l’appetito c’è…

Questo articolo è stato scritto in collaborazione con l’Ufficio del Turismo di Torino che ci ha invitate a scoprire Montagne à la Carte durante un weekend. Grazie a Paola e Mariangela accompagnatrici e brave narratrici 🙂
Ringraziamo inoltre i gestori del ristorante Furnasa di Usseglio ma anche Ezio dell’Osteria Sosta a Settimo Vittone per l’accoglienza che ci hanno riservato sia con i loro piatti che con i loro racconti di paese. Menzione speciale a Guglielmo della Panetteria La Mica, artista delle Paste di Meliga, biscottini tipici della regione a base di burro e farina di mais, che ci ha fatto scoprire con passione il suo lavoro. Infine, ringraziamo le guide appassionanti della pieve San Lorenzo e del battistero San Giovanni, è stata una visita ricca di dettagli e di emozioni!

Ciccia&Cerva - Autore

Amélie & Laura, deux françaises à Turin depuis 2016 !

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